Fonte:http://www.fondsk.ru/news/2011/01/25/raznoglasija-pro-evropro-dramaticheski-obostrjajutsja.html
Il giornale russo Kommersant in data 25 gennaio riporta le intenzioni del Presidente Dmitry Medvedev in seguito ad un incontro con Dmitry Ragozin, rappresentante permanente della Federazione Russa alla NATO, il quale ha minacciato di uscire dal programma di dispiegamento di un gruppo di missili nucleari ai confini con l’Occidente, qualora l’alleanza si rifiutasse di lavorare ad un sistema di difesa comune. Questa dichiarazione, insolitamente dura, sarebbe il risultato del fatto che, secondo Kommersant, il dibattito circa il futuro del sistema non si è sviluppato nella stessa direzione che avrebbe voluto Mosca.
Il Segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, ha dichiarato, nella prima delle conferenze stampa di quest’anno a Bruxelles tenutasi il 24 gennaio, la sua totale fiducia nel fatto che si sarebbe trovato un accordo di “svolta” con Mosca, assicurando che le parti troveranno un punto in comune. La questione è stata posta come prioritaria nell’agenda del suddetto vertice, nel quale si è cercata una nuova intesa.
Sorprendono inoltre le parole del Presidente Medvedev pronunciate durante una riunione con Dmitry Ragozin: “Non significa che ci aspettiamo dai nostri partners della NATO una risposta diretta ed inequivocabile sulle intenzioni dei loro rapporti con la Russia. Vogliamo solo una risposta in merito a quello che è un reale problema al momento”. Il Presidente non avrebbe nemmeno tenuta nascosta quella che potrebbe essere una possibile conseguenza. “Se gli accordi nell’alleanza non riuscissero, si dovranno prendere una serie di decisioni spiacevoli per quanto riguarda la collocazione dei missili.”
In linea di massima, la minaccia all’Occidente attraverso la corsa agli armamenti da parte del Presidente russo è iniziata nel mese di novembre, poco dopo la conclusione del vertice di Lisbona. Nel suo discorso all’Assemblea, Medvedev ha parlato delle possibilità di rafforzare le capacità missilistiche della Russia sulle sue frontiere occidentali.
Come si riporta in un intervento di ieri (24 gennaio), Ragozin avrebbe detto che sì, esistono sostenitori ed oppositori al programma Europro ma che anche quest’ultimi, come ad esempio Rasmussen, non rappresenterebbero esattamente Europro, così come la intende Mosca.
“La nostra visione consiste in due sistemi indipendenti, ma coordinati”, ha riferito il segretario generale della NATO. La Russia, al contrario, rifiuta categoricamente questo approccio: “Si stanno creando due sistemi separati e non siamo soddisfatti. Quello che ci aspettiamo è un unico sistema integrato”, apostrofa Rogozin. Egli sostiene che le parti dovrebbero definire insieme il sistema dei missili interrompendo quelle che sono le singole responsabilità nei settori specifici. La Russia sostiene che, Europro, così come lo intende la NATO, porterebbe solo al contenimento del suo potenziale strategico e non è possibile permettere che questo accada.
In generale, Mosca ha ancora tempo per forzare il proprio punto di vista. Secondo il Signor Rogozin, fino a quando la discussione verte su due realtà indipendenti non ci potrà essere una vera alleanza. Egli ha inoltre aggiunto: “nel mese di marzo, la NATO deve decidere il proprio sistema di gestione. Entro giugno si preparerà una relazione definitiva dell’iniziativa di Europro, decisione che verrà presa congiuntamente. Abbiamo creato un unico sistema e qualora la NATO intendesse sviluppare la sua difesa antimissile senza tener conto della posizione della Russia, la nostra risposta sarà inevitabile”.
In queste circostanze, la Russia ha deciso di intensificare notevolmente il suo processo di negoziazione. Oggi (25 gennaio) si terrà a Mosca un’ulteriore riunione per la definizione della difesa missilistica, nella quale parteciperà il vice segretario alla Difesa per gli Affari Internazionali di Sicurezza, Alexander Vershbow, ed il Vice Capo di Stato Maggiore, il Colonnello Generale Valery Gerasimov. Il 26 ed il 27 gennaio il progetto Europro verrà discusso a Bruxelles, dove la delegazione russa sarà guidata da Nikolai Makarov. Un diplomatico della NATO sostiene che in realtà una posizione comune non sia ancora stata trovata e che “ la nostra posizione non sarà costruita interamente attorno alle aspettative russe. I compromessi, ad ogni modo, sono inevitabili”.
I funzionari russi preferiscono non riferire quella che potrebbe essere la risposta di Mosca, nel caso in cui non si riuscisse a trovare un accordo sulla questione con la NATO.
(traduzione di Eleonora Ambrosi)